Questo vero e proprio boom è l'effetto di un uso sempre più frequente dei consumatori moderni di questo frutto tropicale in tutte le sue forme e derivati, basti pensare alla bellezza con l'olio di cocco oppure alla cucina orientale con il latte di cocco!
Vi chiederete il perchè di questo trend? Scopriamone un po' di più!
Andiamo a vedere i derivati principali di questo elegante frutto ed i loro usi:
- L'olio di cocco
- Il latte di cocco
- La panna di cocco
- Il cocco disidratato
- L'acqua di cocco
L'olio di cocco
Uno degli ingredienti più in voga al momento, e senza alcun torto!
L'olio di cocco è presumibilmente la scintilla che ha acceso l'interesse generale dall'inizio, formato da più del 90% di acidi grassi saturi, questo olio, solido a temperatura ambiente, è un vero e proprio "superfood".
Esso non contiene la tipologia di acidi grassi saturi che si trovano nel formaggio o nella carne.
A differenza di questi ultimi il cocco contiene i cosiddetti acidi grassi a catena media o MCFA.
La maggior parte degli acidi grassi nella nostra dieta sono acidi grassi a catena lunga, ma gli acidi grassi a catena media che troviamo nell'olio di cocco vengono metabolizzati in modo diverso.
Vanno dritti al fegato dal tratto digestivo, dove vengono utilizzati come fonte di energia rapida o trasformati nei cosiddetti corpi chetonici, dalla proprietà di velocizzare il metabolismo e far bruciare al corpo più calorie.
Uno studio recente sull'olio di cocco ha evidenziato che l'assunzione di 15-20 grammi di grassi acidi di catena media aumentano il consumo calorico di circa 120 calorie al giorno nell'arco di 24ore. (qua)
Oltre ad essere, come abbiamo visto, un buon alleato della nostra dieta, ci aiuta anche a rinforzare il nostro sistema immunitario!
L'acido laurico contenuto nell'olio di cocco viene metabolizzato dal nostro corpo in monolaurina, una sostanza dotata di proprietà antibatteriche, virali e micotiche che vanno ad aiutare il nostro nella sua infinta e stressante lotta contro i patogeni.
I chetoni creatisi dopo la metabolizzazione di questa tipologia di acidi grassi di cui il cocco è ricco aiutano a placare la fame, in modo simile a quello dei chetoni di lampone, efficaci nella perdita di peso corporeo!
Può essere utilizzato dalla testa a i piedi!
Dalla cura dei capelli ( li rende lucenti e forti) alla profonda idratazione della pelle, l'olio di cocco non dovrebbe mancare nel bagno di nessuna persona intelligente che preferisce curarsi in modo economico e naturale senza usare costosi prodotti da banco, risultando più effettivo e completamente naturale, in grado di essere usato a nostro piacimento.
Come sappiamo il nostro corpo è molto più reattivo agli ingredienti grezzi e non trattati, riconoscendoli come benefici ed assorbendoli molto più efficacemente ed in sintonia di quelli chimici creati in laboratorio o eccessivamente raffinati e quindi denaturati sino all'estremo ed inutili se non dannosi.
Come abbiamo appena visto l'olio di cocco ha abbondanti proprietà benefiche, ma bisogna saper scegliere durante l'acquisto, vediamo quali siano i criteri che deve avere un buon olio di cocco e perchè questi debbano essere perferiti rispetto ad altri:
RAW: deve essere crudo! (daltronde siamo su tutto crudo non per niente :o) )
La spremitura a freddo della polpa interna del cocco ne garantisce l'integrità delle vitamine, enzimi e minerali contenuti, fattore che da solo ne fa preferire questo primo a quelli trattati e pastorizzati a lunga conservazione (morti).
ORGANIC: deve essere biologico! Una palma da cocco non fertilizzata artificialmente, non trattata con pesticidi, ma coltivata naturalmente produce frutti più sani e di qualità, fattori che vanno ad alzare la stanghetta qualitativa del prodotto finale.
FAIRTRADE: deve rispettare i contadini che li coltivano! Cercate il bollino fairtrade, e supportate i contadini che lavorano duro per portarci queste perle nelle nostre case, senza essere sfruttati dall'industria tradizionale e dandogli la possibilità di vivere una vita dignitosa e felice.
Questi sono i principali criteri che un buon olio di cocco deve avere per entrare a casa mia.
Ora che abbiamo scoperto un po' di più su questo derivato del cocco, passiamo al prossimo, il latte di cocco!
Il latte di cocco
Il latte di cocco è un altro derivato della noce di cocco, a differenza di quest'ultimo viene utilizzato maggiormente in cucina, specialmente in quella asiatica, dal medio oriente alla Tailandia.
Formato principalmente da olio di cocco e acqua di cocco emulsionata ( una parte di grasso di cocco ed una di acqua) questo sostituto della panna viene usato come base per creare moltissimi piatti diversi in moltissime parti del mondo, partendo dai curry sino ai dolci crudi!
Si trova in due varianti principali, normale e light, con meno panna di cocco e più leggero.
Si usa al posto del latte animale nelle preparazioni culinarie e dona una certa cremosità ed un gusto delicatissimo di cocco molto piacevole al piatto finito. Aiuta nel solidificare piatti crudisti in quanto l'olio contenuto in esso solifica a temperatura ambiente e sopratutto in frigo!
Il latte di cocco ( molti non lo sanno, è la base per fare dell'ottimo yogurt di cocco!) basta aggiungere dei fermenti ad esso, e con l'aiuto di una buona yogurtiera o un forno si trasforma in un delizioso yogurt vegano e salutare, tutto crudo! Attenzione però, bisogna sempre usare latte di cocco intero, in quanto quello light non permette alla coltura di proliferare e fermentare come dovrebbe, risultando in una brodaglia liquida non esattamente piacevole.
Il problema principale del latte di cocco purtroppo, a differenza dell'olio di cocco -la cui qualità sta sempre più salendo- è che quest'ultimo viene spesso prodotto con oli e acque di scarto e di bassa qualità.
Viene sempre pastorizzato per la vendita, per cui bisognerebbe farlo sempre fresco a casa ed al momento con la farina di cocco ed acqua ( posterò una ricetta a breve su questo).
La panna di cocco
Simile come usi al latte di cocco, la panna di cocco è formata perlopiù da grasso di cocco a cui va a mancare molta della parte acquosa che la differenza principalmente dal latte di cocco (4 parti di cocco ed una di acqua).
Questo preparato viene usato come burro o panna vegetale densa in tutte le preparazioni vegane. Solidifica ancor meglio del latte di cocco data la maggior presenza di grassi saturi e dona molta cremosità a certi piatti, molto utile nella preparazione di dolci, spesso con aggiunta di sciroppo di agave crudo, può essere sbattuta sino a formare la panna montata, esattamente come la panna da montare!
La polpa di cocco disidratata
La polpa di cocco disidratata contiene sia la parte proteica che quella lipidica del frutto.
Viene usata, reidratata o fresca e spremuta nella produzione del latte di cocco e panna di cocco.
Può essere utilizzata come ingrediente principale nella preparazione e decorazione di dolci, per addensare salse o per aggiungere un po' di dolcezza ad un piatto, ma attenzione però, dona un sapore molto forte ai piatti, bisogna limitarne l'uso senza abbondare troppo per non rendere la nostra preparazione troppo mazzosa e pesante.
L'acqua di cocco
Un'altro forte trend del momento: l'acqua di cocco.
Viene raccolta dai frutti ancora verdi, ricchi di acqua e con poca polpa.
Forte delle sue virtù rimineralizzanti ed idratanti viene venduta come integratore per sportivi e come sostituto delle bevande gassate tradizionali.
Si trova ormai con facilità in bottiglie, cruda e conservata tramite il trattamento a pressione, oppure venduta direttamente come cocco verde intero da bucare e bere con la cannuccia nei negozi biologici e di alimenti naturali.
Ricca di elettroliti viene considerata un "gatorade" naturale, dissetante e piacevole al palato, con il suo retrogusto di nocciola, utile agli sportivi che vogliono idratarsi naturalmente senza ricorrere a bevande zuccherate ed arricchite di inutili minerali e vitamine sintetizzate.
Aiuta la digestione ed accelera il metabolismo contenendo naturalmente tanti enzimi naturali al suo interno.
A casa, le noci di cocco possono essere conservate a temperatura ambiente per circa 5-10 giorni. Una volta aperte, il loro liquido diventa ben presto acido e cambia gusto a causa di un'intensa attività enzimatica. Bisogna conservarlo in frigorifero, se non utilizzato immediatamente.
Condividete pure questa pagina e sentitevi liberi di commentare qui sotto le vostre esperienze con questo versatile frutto.
Bioecomen